La pianificazione dei parchi ha la propria legittimazione a partire dalla legge quadro sulle aree protette n. 394 del 1991, che all’art. 12 definisce le finalità e le caratteristiche del piano del Parco.
Le esperienze innovative e i dibattiti scientifici e culturali a livello nazionale e internazionale hanno arricchito l’impostazione metodologica, per calare il processo di piano nel contesto specifico di ogni area protetta, con la sua storia e il suo patrimonio di conoscenze scientifiche e di azioni di tutela.
Nel caso del Gran Paradiso il punto di partenza è stato il valore esemplare delle sue risorse naturali e una storia importante di gestione conservativa e di monitoraggio del territorio; costituiscono un altro riferimento progettuale lo sviluppo diseguale del paesaggio culturale e la richiesta di nuove politiche di valorizzazione; le peculiarità fisiche e ambientali suggeriscono modelli di sviluppo turistico legati alla straordinarietà della natura, ad una fruizione basata sul relax, il silenzio, la mobilità dolce, le escursioni con le guide professioniste, l’accoglienza nel paesaggio costruito tradizionale e l’offerta di tipicità nell’artigianato e nella ricettività.
“Meno vincoli, più progetti” : così è stato sintetizzato l’approccio metodologico, intendendo un orientamento gestionale che, a partire dal sistema di vincoli già in vigore, produca politiche attive di uso e manutenzione del territorio e il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali.
Nella costruzione del piano il primo passo è stato l’analisi e l’ interpretazione degli elementi del territorio (usi del suolo, aree di importanza faunistica e vegetazionale, agricoltura, infrastrutture, qualità paesistica…) evidenziandone i punti di forza e di debolezza; le carte di analisi hanno costituito il nucleo del sistema informativo territoriale del Parco. Contestualmente è stato avviato il confronto con i piani urbanistici e territoriali vigenti per la verifica della reciproca coerenza. Per quanto riguarda la pianificazione comunale esistente, in molte realtà ormai consolidata, il Piano del Parco non produce stravolgimenti. Le zone urbanizzate, corrispondenti allo 0.28% dell’area protetta, seguiranno nel dettaglio le previsioni dei piani regolatori comunali, che continueranno a definire l’organizzazione degli interventi e le possibilità edificatorie.
È stata avviata fin da subito la fase di partecipazione e di consultazione, finalizzata a raccogliere le attese e i progetti in corso e favorire la partecipazione delle comunità locali e degli interlocutori economici e sociali.
Il Piano contiene la proposta di zonizzazione e la relativa disciplina, gli indirizzi di gestione, i piani e i progetti attuativi di valorizzazione e sviluppo locale, scaturiti dalle richieste emerse dai Comuni nelle fasi di consultazione.
La zonizzazione consente di diversificare le regole, più stringenti nelle parti di territorio dove prevale la conservazione e coordinate con gli strumenti urbanistici locali nelle zone urbanizzate.
La zonizzazione deriva dall’attenta lettura del territorio e in particolare tiene conto degli attuali usi del suolo. Per quanto riguarda il versante valdostano, le zone corrispondono ai sistemi ambientali del Piano Territoriale Paesistico.
L’area del Gran Paradiso coincide con un sito di interesse comunitario (SIC/ZPS IT1201000) e il piano del parco ha anche valore di piano di gestione, ovvero le misure e le norme del piano del parco consentono di mantenere in efficienza e proteggere gli habitat e le specie riconosciute nel sito.
Al progetto del piano del Parco è stata affiancata la redazione del Piano Pluriennale Economico e Sociale e del Regolamento, in modo da garantire l’integrazione dei tre strumenti di gestione previsti dalla legge quadro.
Il Piano Pluriennale Economico e Sociale (PPES) è lo strumento principale per la promozione economica e sociale e lo sviluppo sostenibile; le indicazioni del PPES riguardano sia l’interno dell’area protetta sia l’area esterna che ricade nei Comuni del Parco. Comprende cinque progetti strategici che sono: Fare impresa; Creare qualità; Promuovere il territorio; Un territorio per la ricerca; Fare comunità.
L’approvazione del Piano da parte del Consiglio direttivo del Parco nel dicembre 2009, previa acquisizione del parere favorevole della Comunità del Parco, e la successiva trasmissione alle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta (per l’iter di adozione e successiva approvazione) alla conclusione del processo renderà pienamente efficace la pianificazione dell’ area protetta.
La documentazione completa di Piano, PPES e Regolamento è presente sul sito del Parco nazionale Gran Paradiso, www.pngp.it.
Nota:
il Piano del Parco, il PPES e il Regolamento sono stati redatti da un gruppo di professionisti incaricati, con il coordinamento dell’arch. Federica Thomasset, in collaborazione con l’Ente Parco.