La comparsa dei primi apparati radio all'interno dell'Amministrazione Regionale risale all'anno 1975 con la dotazione del Corpo Forestale Valdostano di ricetrasmittenti portatili funzionanti sulla frequenza dei 27 MHz.
L'utilizzo non esclusivo, poco disciplinato e l'orografia complessa della nostra Regione, mal si adattavano a quella banda di frequenza.
Per fronteggiare situazioni ed avvenimenti a volte anche catastrofici, l'Amministrazione Regionale si spinse alla ricerca di soluzioni tecniche più adeguate e strutturali per la gestione della mobilità degli addetti sul territorio fornendo dotazioni specifiche ai diversi Assessorati ed Enti che operavano nel dominio regionale.
Con la legge regionale 24 agosto 1982 n. 42 è stata istituita la Rete Regionale di Radiocomunicazioni.
Nell'anno 1983, all'interno dell'Ufficio di Protezione Civile, iniziò ad operare ed opera tutt'oggi, con un proprio laboratorio, l'Ufficio trasmissioni, composto di tecnici radio e coadiutori con compiti di progettazione, gestione, manutenzione, prove e misure di copertura radio.
Così, dopo alcuni anni di genesi progettuale e realizzatrice, nel giugno 1984 avvenivano il collaudo e la messa in funzione dei primi servizi radio della protezione civile. Si trattava di una dorsale di undici ponti radio UHF pluricanali analogici che, collegando con varie tratte radio da est ad ovest la valle centrale e risalendo la Valle di Gressoney, permettevano la diffusione delle comunicazioni degli iniziali tre canali radio: Forestale, Soccorso Alpino Valdostano ed Emergenza Sanitaria.
La Rete Regionale di Radiocomunicazioni, con 150 apparati radio portatili, 20 stazioni fisse e 50 veicolari, diveniva realtà, apportando uno strumento essenziale di forte presenza al servizio della nascente protezione civile valdostana.
I diffusori VHF utilizzati per singolo canale erano sei, oltre all'allestimento del Centro Operativo di Saint-Christophe, nonché centro di controllo e supervisione.
La scelta operata più di 30 anni fa di una rete radio di proprietà e a gestione esclusiva ha permesso all'Amministrazione Regionale di controllare, gestire e sviluppare uno strumento tecnologico al passo con il trend del mondo delle TLC.
Considerando tale sviluppo e il livello di diffusione della telefonia pubblica cellulare, con sistemi ormai di terza generazione, viene spontanea la considerazione che le reti private siano superate, inutili e tecnologicamente obsolete.
Tuttavia, avvenimenti quali l'alluvione del 2000 in Valle, l'attentato alle Twin Towers del 2001, i vari terremoti catastrofici degli ultimi anni, hanno dimostrato la vulnerabilità e l'indisponibilità del servizio delle reti pubbliche e commerciali nell'eventualità di grandi calamità.
In questi casi i sistemi radio dedicati principalmente all'emergenza assolvono più che egregiamente al loro compito, rimanendo a volte l'unico mezzo di comunicazione in grado di "continuare a funzionare".
Inoltre la capacità trasmissiva della rete dorsale, il numero elevato di siti radio attrezzati, ricoveri e tralicci porta antenne diffusi sul territorio montano, costituiscono formidabili risorse a disposizione della Regione.
Il futuro della Rete Regionale di Radiocomunicazioni consiste nel coniugare l'attuale semplicità, la sicurezza d'uso e l’indipendenza del sistema di comunicazioni, con il new-entry del mondo informatico e digitale.
Così la Struttura regionale di protezione civile ha l’impegno di adeguare gli apparati di ricetrasmissione fonia e dati alle nuove tecnologie digitali, con capacità adeguate alle esigenze degli utenti gestori dell’emergenza ed ampliare la già discreta copertura radio del territorio valdostano.