Il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 ha introdotto, per la prima volta, tra i propri Macro-Obiettivi, l’integrazione Ambiente-Salute, ponendo la riduzione delle esposizioni potenzialmente dannose per la salute come strategia di prevenzione primaria delle malattie croniche e promuovendo la produzione delle conoscenze sui livelli di esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientali.
In questa direzione opera anche il Macro-Obiettivo Ambiente, Salute e Clima del nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, che trova negli interventi di governance e nella trasversalità i fondamenti degli indirizzi e delle azioni da realizzare, comprendendo anche gli aspetti di potenziamento delle competenze e delle conoscenze.
Il DPCM 12 gennaio 2017 ha aggiornato i LEA e l’elenco delle prestazioni sanitarie in tema di prevenzione collettiva con l’introduzione esplicita del tema della intersettorialità, collegata a quello delle valutazioni preventive di impatto di politiche, piani e interventi, che consente di intersecare i fattori di rischio individuali con quelli collettivi, attraverso lo strumento del profilo di salute. È attraverso questa impostazione che l’integrazione ambiente e salute diventa un livello essenziale di assistenza, non solo nel programma dedicato (Programma B “Tutela della salute e della sicurezza negli ambienti aperti e confinati”), dove troviamo la promozione di progetti di miglioramento dell’ambiente e la valutazione di possibili effetti sulla salute di esposizioni a fattori di rischio ambientali; nel nuovo programma F “Sorveglianza e Prevenzione delle Malattie Croniche”, la costruzione dei profili di salute delle comunità prevede l’individuazione dei rischi per la popolazione e per l’ambiente e la valutazione degli impatti associati, e si rivolge anche a istituzioni extra sanitarie e ai cittadini per l’attuazione di programmi intersettoriali di promozione della salute. Infine, la prevenzione delle malattie croniche si fonda anche su attività di tipo analitico per misurare le condizioni di rischio, anche su base individuale.
Il Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC), approvato con DL 6 maggio 2021, n. 59 e convertito con modificazioni dalla Legge 101/2021, è finalizzato a integrare con risorse nazionali gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Con decreto del Ministero dell’Economia e Finanze del 15 luglio 2021, sono state individuate per ciascuno degli investimenti del PNC di competenza del Ministero della Salute, gli obiettivi iniziali, finali e intermedi.
All’interno del PNC, è previsto uno specifico investimento relativo al sistema “Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima”, che risulta essere strettamente collegato all’azione di riforma oggetto della Missione 6 – Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) denominata «Definizione di un nuovo assetto istituzionale sistemico per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con un approccio integrato (One Health)». L’investimento mira a rafforzare la capacità, l'efficacia, la resilienza e l'equità del Paese nell'affrontare gli impatti sulla salute attuali e futuri, associati ai rischi ambientali e climatici, in una visione One-Health. Il piano è concepito per migliorare e armonizzare le politiche e le strategie di attuazione della prevenzione primaria e della risposta del SSN alle malattie acute e croniche - trasmissibili e non trasmissibili - associate a rischi ambientali. L’investimento si indirizza in particolare a potenziare l’integrazione funzionale e operativa delle strutture del SSN che operano a tutela della salute collettiva, perseguendo obiettivi di promozione della salute, prevenzione delle malattie e delle disabilità, e il miglioramento della qualità della vita, in particolare rispetto a determinanti di rischio ambientali e climatici, definendo un Sistema Nazionale di Protezione della Salute (SNPS) che, sia a livello centrale che regionale e locale operi in costante coordinamento e integrazione con l’esistente Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA). Tale investimento si pone i seguenti obiettivi:
• il rafforzamento complessivo delle strutture e dei servizi di SNPS-SNPA a livello nazionale, regionale e locale, migliorando le infrastrutture, le capacità umane e tecnologiche e la ricerca applicata;
• lo sviluppo e implementazione di specifici programmi operativi pilota per la definizione di modelli di intervento integrato salute-ambiente-clima in due siti contaminati selezionati di interesse nazionale;
• la formazione di livello universitario e programma nazionale di formazione continua in saluteambiente-clima;
• la promozione e finanziamento di ricerca applicata con approcci multidisciplinari in specifiche aree di intervento salute-ambiente-clima;
• lo sviluppo di una piattaforma di rete digitale nazionale SNPS-SNPA.
Il Decreto 9 giugno 2022 ha individuato i compiti dei soggetti che fanno parte del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS).
Il decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, recante «Istituzione del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS)», all’art. 27, ha disposto che le Regioni e le Province autonome istituiscano il Sistema regionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici, «SRPS», assicurando l'approccio integrato One Health, che concorre, a livello regionale, al perseguimento degli obiettivi di prevenzione primaria del SNPS, di cui fanno parte, in una logica di rete, i Dipartimenti di prevenzione di cui agli articoli 7 e 7-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, con le altre strutture sanitarie e socio-sanitarie, nonché gli altri enti del territorio di competenza.
Con deliberazione di Giunta regionale n. 1119 del 26 settembre 2022 la Regione autonoma Valle d’Aosta ha istituito il sistema regionale di prevenzione dai rischi sanitari associati ai determinanti ambientali e climatici – SRPS, ai sensi del decreto del Ministero della Salute del 9 giugno 2022, nell’ottica della riduzione dei rischi per la salute nell’ambito degli interventi per la mitigazione e per l’adattamento ai cambiamenti climatici in atto sul territorio regionale, per sua natura montano e maggiormente sensibile ai predetti fenomeni. Tale deliberazione di Giunta regionale approva i i seguenti obiettivi specifici prioritari della rete SRPS:
- il monitoraggio del rischio microbiologico e la prevenzione della diffusione di nuovi agenti patogeni;
- le attività di virologia ambientale;
- la protezione della popolazione da esposizione alla radiazione solare, a campi elettromagnetici ed alla radioattività ambientale;
- la ricerca applicata, il controllo ed il monitoraggio, della risorsa idrica (superficiale e sotterranea);
- più in generale, la qualità di vita indoor e outdoor;
Ai fini di tale attività, alla Regione autonoma Valle d’Aosta spettano le risorse per l’investimento 1.1, di cui al decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 15 luglio 2021, concernente il rafforzamento complessivo delle strutture e dei servizi di SNPS-SNPA a livello nazionale, regionale e locale, migliorando le infrastrutture, le capacità umane e tecnologiche e la ricerca applicata, che sono pari a euro 1.137.314,00, da ripartire tra Azienda USL, ARPA VDA e IZS PLV.
Il sistema SRPS è costituito dal Dipartimento sanità e salute, dal Dipartimento Ambiente con riferimento anche al laboratorio regionale gestito dalla struttura Biodiversità, sostenibilità e aree naturali protette del Dipartimento Ambiente, dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente ARPA Valle d’Aosta, dall’Azienda USL con particolare riferimento al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta ed alla Struttura Complessa Analisi Cliniche dell’Azienda USL, composta dal Laboratorio Analisi e dalla Struttura Semplice Microbiologia e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale IZS del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.