2022 - Aosta, indagini archeologiche ex-Prevostura e via de Sales

Il quartiere che ruota intorno alla cattedrale di Aosta è oggetto in questo periodo di importanti lavori di riqualificazione urbana: dal restauro della monumentale facciata settecentesca del Seminario maggiore al rifacimento della pavimentazione e delle infrastrutture di piazza Giovanni XXIII e delle vie limitrofe. Contestuale a questi è il cantiere di restauro che interessa la sede della ex-Prevostura, futura della Casa della Carità, l’edificio collocato nel tratto più orientale di via monsignor P.-F. de Sales, quasi di fronte ai prospetti settentrionali del Palazzo vescovile. L’assenza di informazioni archeologiche pregresse ha portato a ritenere imprescindibile fin da subito per tutti questi cantieri un approccio improntato alla tutela degli eventuali resti conservati, come del resto disciplinato dal D.Lgs. 42/2004, in un quadrante cittadino caratterizzato da un elevatissimo potenziale storico.

Gli scavi archeologici eseguiti in questi mesi in alcuni dei vani del complesso della ex-Prevostura hanno evidenziato alla base della sequenza stratigrafica alcune strutture murarie appartenenti alla maglia della città romana (fig. 1). L’area in oggetto era compresa in un’insula (o isolato) confinante a ovest con quella occupata dalla domus, poi trasformata in domus ecclesiae, antesignana della cattedrale paleocristiana, e fiancheggiata a sud da un decumano minore che la separava dalle Terme del Foro. Si tratta di un settore urbano fin dagli esordi di notevole importanza, destinato a ospitare edifici pubblici centrali nella vita comunitaria e case private appartenenti ad altolocate famiglie patrizie.

 

1) L’esecuzione del rilievo archeologico delle strutture di epoca romana 1) L’esecuzione del rilievo archeologico delle strutture di epoca romana

 

 

Riutilizzando e adeguando le precedenti strutture romane viene eretto in epoca tardoromana o tardoantica un nuovo edificio, caratterizzato da grande ricercatezza formale e materiale dimostrata tra le altre cose da un pavimento in cocciopesto con preziosi intarsi marmorei (fig. 2). Di questo primo edificio post-romano lo scavo ha messo in luce un’abside semicircolare dotata di contrafforti esterni. Le caratteristiche architettoniche, la posizione in fregio alla prima cattedrale, le somiglianze con la basilica paleocristiana di San Lorenzo permettono di proporre l’ipotesi, in corso di verifica, che si tratti di un edificio legato in modo esplicito alla figura del vescovo: un polo liturgico policentrico dunque, quello aostano, di cui le ricerche più recenti mostrano l’articolazione molto complessa.

 

2) Particolare delle crustae marmoree che decoravano il pavimento in cocciopesto di prima fase 2) Particolare delle crustae marmoree che decoravano il pavimento in cocciopesto di prima fase

 

 

L’intervento di scavo attualmente in corso nel tratto di via De Sales compreso tra l’accesso all’atrio del Palazzo vescovile e la piazza San Francesco ha portato in luce, fin dalle prime operazioni, diverse strutture e piani d’uso appartenenti a periodi storici e contesti differenti. Si segnala in particolare un piano in cocciopesto di ottima fattura, potenzialmente in relazione con la pavimentazione nel medesimo materiale rinvenuta all’interno della ex-Prevostura. L’edificio in oggetto, dunque di notevole dimensione, potrebbe essere databile tra la fine del III secolo d.C. e il pieno IV-V secolo d.C. e costituire una modifica di assoluto rilievo all’urbanistica cittadina.

Questo primo edificio (prima chiesa?) viene sostituito in epoca altomedievale da un nuovo complesso, certamente di culto, cui ne succede un terzo, ancora più monumentale, che può essere a buon diritto identificato con la cappella di San Clemente, documentata in quest’area già alla fine del XII secolo (fig. 3-4). Della cappella romanica sopravvivono gran parte delle murature perimetrali e pressoché l’intera zona absidale, oggetto di un approfondito scavo stratigrafico (fig. 5-6).

 

3) Particolare dell’abside romanica contraffortata, sovrastante quella altomedievale 3) Particolare dell’abside romanica contraffortata, sovrastante quella altomedievale

4) L’arco di trionfo della cappella di San Clemente al momento della riscoperta 4) L’arco di trionfo della cappella di San Clemente al momento della riscoperta

5) L’area absidale in corso di scavo 5) L’area absidale in corso di scavo

6) L’area absidale a fine scavo 6) L’area absidale a fine scavo

 

 

Direttamente connesso alla ricostruzione medievale dell’edificio di culto è il nucleo più antico della Prevostura, posto a nord della cappella. Tra il XIII e XVI secolo questo venne ripetutamente modificato e ampliato con l’aggiunta di una serie di corpi di fabbrica, all’interno dei quali, nel corso dei restauri, sono emersi ulteriori elementi di interesse archeologico e storico artistico: travi modanate e solai dipinti, datati con dendrocronologia al 1300 circa, eleganti finestre a crociera in calcare di XV secolo, per non citare che i casi più significativi (fig. 7).

 

7) Un momento di analisi della stratigrafia muraria successivo alla rimozione degli intonaci 7) Un momento di analisi della stratigrafia muraria successivo alla rimozione degli intonaci

 

 

I ritrovamenti descritti confermano l’eccezionale interesse scientifico di uno dei settori storicamente più importanti e complessi dell’intero comparto cittadino. La consistenza dei resti archeologici emersi e di quelli di cui si presuppone l’esistenza pone in evidenza evidenti necessità in ordine alla tutela dei medesimi. Con le competenti autorità ecclesiastiche e comunali si è cercato di provvedere affinché siano ridotti al massimo i disagi ai cittadini e al contempo sia assicurato il buon esito delle indagini e dei cantieri edili.

 

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